I wearable e il sonno

 

Uno dei motivi principali per il quale è nata la tecnologia wearable è stato per tener conto delle attività fisiche degli sportivi con la creazione dei primi dispositivi indossabili che monitorano le nostre sessioni di allenamento. La sua naturale evoluzione è stata la misurazione di tutte le azioni che una persona svolge durante la sua quotidianità.

 

Un esempio di ciò potrebbe essere la rilevazione del sonno, funzione molto comune in quasi tutti i dispositivi indossabili di ultima generazione; il nostro dispositivo è in grado di svolgere questo compito grazie a vari sensori installati al suo interno come l’accelerometro, sensore che si occupa di misurare l’accelerazione al quale è soggetto il nostro dispositivo, e il giroscopio che si occupa di registrare l’angolatura del nostro polso.

 

I wearable sono proprio in grado di capire la qualità del nostro sonno in base ai movimenti durante il riposo, infatti se durante la nottata ci muoveremo molto significherà che il nostro sonno è leggero e dunque di qualità inferiore ad un sonno profondo e più riposante.

 

Ovviamente una volta terminata la rilevazione potremo andare a guardare i dati relativi alla quantità e qualità del nostro sonno anche nei giorni passati ed avere un calendario interattivo sullo smartphone o pc.

 

Questa possibilità è molto importante soprattutto per il fatto di poter segnalare un aspetto relativo alla nostra salute difficilmente monitorabile senza l’ausilio di particolari strumenti costosi ma con il nostro braccialetto o orologio smart.

 

Sergio Bosio