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Realtà Virtuale e Realtà Aumentata: il futuro dei social network

La scorsa settimana Facebook ha tenuto l’evento F8, il keynote in cui si presentano le novità portate a termine dopo anni di sviluppo. Durante l’evento Mark Zuckerberg, da un palco a San Jose in California, ha presentato il futuro della propria piattaforma social, sorprendendo tutti.

Ha introdotto nuovi modi per vedersi attraverso la rete che, nel bene o nel male, hanno fatto sorgere diverse domande. Prima di procedere, è bene spiegare le differenze tra realtà virtuale e realtà aumentata: la prima consiste in un mondo completamente virtuale con il quale si può interagire; la seconda, invece, è la sovrapposizione di elementi virtuali, oppure la virtualizzazione di elementi reali, all’interno di un ambiente reale.

Perché è importante questa distinzione?

Sono termini che, indubbiamente, entreranno molto più nel quotidiano di quanto non lo siano già oggi. Durante l’F8 Mark Zuckerberg ha ridefinito completamente il significato di social network, donandogli una dimensione in più e un’esperienza ancora più coinvolgente.

I propositi con cui sono nati i social network sono appunto quelli di connessione tra persone, fare nuove conoscenze, gestire relazioni di vario genere e restare in contatto anche con chi è più distante. Come una vita in parallelo, sovrapposta a quella reale. Attraverso i nuovi strumenti di realtà virtuale e aumentata, questa sovrapposizione si completa.

Realtà Aumentata

Sebbene al Keynote siano state presentate varie novità, quelle a cui ci interesseremo sono solo le due precedentemente espresse. Partendo dalla prima, Facebook ha l’obiettivo di rendere la realtà aumentata più accessibile. Come tecnologia, infatti, non è molto economica: a parte qualche applicazione, come Snapchat, che sfrutta sistemi molto rudimentali, la realtà aumentata si ottiene solo attraverso un complesso e preciso sistema di sensori montati su dispositivi tanto costosi quanto fragili. Un esempio sono gli HoloLens di Microsoft, un visore voluminoso che percepisce la stanza e tutto ciò che lo circonda attraverso un sensore di prossimità a infrarosso e vi sovrappone un’immagine proiettata a ologramma su lenti.

Il problema di uno smartphone tradizionale è che la sua fotocamera restituisce un’immagine bidimensionale e non in 3D. Facebook ha risolto questo problema introducendo strumenti di riconoscimento ad alte prestazioni che interpretano un’immagine 2D in oggetti, i loro contorni, le loro dimensioni, la profondità di una stanza e traccia i movimenti di tutto ciò che si muove, comprese le persone.

Faremo della fotocamera la prima piattaforma per la realtà aumentata

Mark Zuckerberg

In questo modo, il dispositivo riceve molte più informazioni di quelle che normalmente “vede”, permettendo l’aggiunta di elementi virtuali e di modificare profondamente quelli già presenti. Degli esempi possono essere l’aggiunta di animazioni (il vapore acqueo su una tazza contenente una bevanda calda), il cambiamento di ombre e luci di una foto attraverso un modello in 3D costruito sulla base della foto stessa e la possibilità di giocare a videogiochi, tipo battaglia navale in versione virtuale, direttamente sul tavolo di fronte a noi.

Realtà virtuale

Questa è quella che conosciamo tutti: il solito visore, come Oculus Rift, che unito ai social genera Facebook Spaces. Essenzialmente è un mondo virtuale che, in modo simile a Facebook, mette in contatto le persone, le quali possono interagire direttamente con degli avatar, come se fossero davvero una vicina all’altra.

Al primo accesso, il sistema utilizzerà le nostre foto del profilo per generare un abbozzo di avatar, tutto sommato anche molto fedele, che sarà poi modificabile per adattarlo meglio alle nostre caratteristiche. Controlleremo l’avatar attraverso il visore, che emulerà le torsioni del collo e della testa e con i controller di Oculus, con cui potremo spostare, afferrare, lanciare e modificare oggetti virtuali.

Il sistema costruisce una stanza intorno a noi all’interno della quale incontreremo i nostri amici e potremo condividere foto o elementi di altro tipo proprio come nella realtà. Nel caso di oggetti per la realtà virtuale li si potrà caricare nella base di controllo, così una foto diventerà a 360 gradi e si estenderà all’intera stanza, dandoci l’impressione di essere al centro della scena.

Sicuramente si tratta di una tecnologia che può essere utile in molti modi, ma tutto dipende dall’utilizzo che ne faremo. Oggi i social sono parte integrante della nostra vita quotidiana, cosa succederà quando si diffonderanno questi nuovi sistemi? Ne faremo un uso responsabile o ne verremo tutti inghiottiti, come in una puntata di Black Mirror? Molti sono spaventati dalle nuove possibilità, e d’altronde la paura fa parte del progresso perché molti all’inizio non comprendono le novità, ma in questo caso? Stiamo oltrepassando una sorta di limite?